Quale atto di dolore?

Riscopriamo la Confessione

Riscopriamo la Confessione


“Grazie, Dio, per averci dato il “Miserere” (...) Facciamone spesso la nostra preghiera! Qui c'è il compendio di ogni preghiera: adorazione, offerta, ringraziamento, pentimento, domanda. Dalla considerazione di noi stessi e della vista dei nostri peccati si sale fino alla contemplazione di Dio, passando attraverso il prossimo e pregando per la conversione di tutti”. 
Le parole di Charles de Foucauld esprimono l'adesione appassionata che la comunità cristiana ha riservato a questa supplica, tra le più celebri di tutto il Salterio. Il salmo 50 (“Miserere”), sinonimo di peccato-pentimento-perdono, testo fisso nelle liturgie penitenziali e funebri, è usato come “atto di dolore” (al posto di “O Gesù d'amore acceso”), perché è preghiera biblica e dunque parola di Dio. 
Nota il Card. Ravasi: “Il senso del peccato è vivissimo, e intensa è la coscienza che la riconciliazione è dono di Dio e non opera nostra”.

 

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